sabato 26 luglio 2008
L'armata perduta
"L'armata perduta" di Valerio Massimo Manfredi. L'aveva appena ricevuto in omaggio, con tanto di dedica e fascetta fresca fresca "vincitore del premio Bancarella 2008". Il titolo era evocativo dello stato delle cose, così pure la presentazione "sembra che gli esseri umani siano costruiti per superare ogni prova e qualsiasi avversità, ma non è davvero così. C'è un limite che non si può, non si deve oltrepassare..." Appoggiò quel volume sulla scrivania, accanto al mazzo delle lettere di dimissioni. Ancora una volta lo sguardo aggrottato scivolò lento sullo scaffale. Quest'altro... Questo va meglio: "Triste, solitario y final" di Osvaldo Soriano. In tre parole, dure e nette, c'era tutto il suo momento. Lo ripose in valigia e chiuse la zip. Ora poteva partire per il mare.
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1 commento:
in questa estate bislacca nella quale ogni attore sulla scena sembra recitare a soggetto, secondo un copione scritto da altri, si avverte forte la sensazione che stiamo davvero cercando in tutti i modi di farci del male. Sulla scrivania oltre all'armata perduta ci sono alcune domande: almeno una per i dimissionari (i voti e la fiducia che la gente vi ha dato per amministrare pontremoli finiranno in una bolla di sapone oppure dall'altra parte della barricata?) Un'altra per coloro che le dimissioni le hanno ricevute (a quando un segno di combattività?).
Resta anche una sensazione latente: che da qui a settembre passerà ancora molta acqua sotto i ponti di pontremoli...
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