Scendo in campo. Anch’io mi candido ad amministrare la città. Ho un Progetto per Pontremoli. L’ispirazione di fondo è semplice: le buche nelle strade non sono né di destra né di sinistra. L’immondizia e la sporcizia del centro storico non sono né rosse né nere o bianche. Al pari della viabilità, dell’ambiente, della scuola, degli anziani. Sono solo problemi da gestire, né con provvedimenti "di destra" né tanto meno "di sinistra". Quel che conta è la persona, no?
Ho una strategia elettorale molto efficace. Ho fondato un movimento apartitico. Vanno di moda ultimamente. Chi vi aderisce? Che importanza ha? Non siate curiosi, i nomi non sono importanti. Presto farò affiggere un manifesto elettorale: alcuni fondamentali punti programmatici, tipo tenere la città pulita, difendere l’ospedale, ridipingere le strisce pedonali, cambiare le lampadine bruciate, insomma elementi di un progetto innovativo che piacerà molto perchè non conta la destra o la sinistra. Farò anche un blog, come Pompeo, che ha lanciato la moda. Ci metterò un indirizzo mail generico e un numero di cellulare anonimo e scriverò qualcosa sulla città.
Ho già in mente il primo pezzo: la diffusione di un filmato nazionale sul trasformismo di un politico, di cui prima ero servizievole aiutante. Ora non più, che non significa che io sia trasformista come lui. A differenza sua, io ho un Progetto per Pontremoli: tagliare le piante che ho lasciato crescere sotto il ponte della Caldana, tappare le buche che si formavano quando ero un capetto nel clan della Città dell’Accoglienza, sistemare la viabilità che impazziva e gli edifici scolastici che cadevano a pezzi mentre in piazza andavo a braccetto con il padrone del Comune d’Europa.
Il Progetto per Pontremoli ha poi due punti per conquistare anche i pochi nostalgici della contrapposizione politica. Punto “di destra”: aumentare la presenza di vigili urbani in città. Magari assumendone uno nuovo. Ho giusto in mente una persona. Punto “di sinistra”, quasi da no global: basta nuovi supermercati! I due con il logo del fiore giallo con i petali rossi bastano e avanzano.
Per realizzare il mio disegno mi alleerò con persone che con la legge hanno confidenza: un avvocato formatosi negli studi della Famiglia e un candidato sindaco che le leggi le conosce, se non altro perché è attualmente sotto processo con l’accusa di averne trasgredite alcune. Per molti questo è un problema, per me e per lui no.
Il mio programma infine, valorizzerà (ecchediamine!) le frazioni: ho in mente una bella alleanza Vignola-Arzelato-Succisa. E con l’Annunziata completerò lo scacchiere: conquisterò il Comune e attuerò il cuore del mio Progetto: la pura gestione del potere, in continuità con il passato e indipendentemente da schieramenti o colori politici.
Perché, credetemi, amministrare un Comune non è di destra né di sinistra. L’importante è (continuare ad) amministrarlo.
(by Ottavio)
sabato 17 marzo 2007
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9 commenti:
Caro Ottavio, leggendo la tua ironica lettera, dai a noi lettori l'impressione di essere infastidito del fatto che ci possa essere gente con il coraggio di cambiare le proprie idee e, spinta da quel coraggio, ma prima ancora dall'amore per il territorio in cui vive, decida di unirsi in un gruppo che, per quanto mi è dato sapere, ha assunto una certa consistenza, e voglia mettere a disposizione le proprie idee, il proprio tempo e le proprie competenze.
La formazione del movimento Progetto Pontremoli, mi ha molto incuriosito e, al contrario di chi ama praticare l'hobby della critica ancora prima di informarsi, ho chiesto notizie sui suoi componenti e sulle motivazioni che stavano alla base delle loro scelte.
Parlando con alcuni di essi, ho colto subito un grande amore verso Pontremoli e una grande amarezza per avere creduto nel sogno ipotizzato da quella che tu chiami "Famiglia", che mai si è concretizzato.
Mi permetto di farti notare inoltre, perchè forse non ne sei a conoscenza, che gli ideatori di questo movimento non sono persone che hanno bisogno del veicolo politico per raggiungere fini personali, bensì sono soggetti ampiamente realizzati per meriti propri sotto il profilo umano e professionale, fieri rappresentanti della assai sempre più diradata categoria di persone che portano e non che prendono.
Dopo quindici anni di assenza di politica a destra e a sinistra, dove al centro degli interessi è stato messo tutto tranne Pontremoli e i suoi abitanti, questo movimento ha riportato l'attenzione sui problemi della città, facendosi promotore di quindici idee di fronte alle quali chi ironizza dimostra assenza totale di sensibilità oltrechè di intelligenza. Idee semplici che non saranno certamente la cura a tutti i mali, ma dalle quali è necessario ripartire.
Vedi caro Ottavio, chi si sente libero e legittimato a giudicare e criticare l'operato degli altri, deve domandarsi cosa ha fatto, sta facendo e farà lui di meglio e più meitevole rispetto a chi giudica.
Daccene prova Ottavio, cominciando a metterci la faccia come ha fatto questa gente.
Ma per fare questo ci vogliono coraggio, capacità, intelligenza, quindi possiamo capirti se ti limiti ad inviare lettere ironiche e anonime che fanno divertire solo quelli della categoria a cui appartieni. Quale? Quella di chi prende e non da, di chi giudica e non ha il coraggio di farsi giudicare, di chi pretende di insegnare senza sapere.
Caro Campanone,
innanzitutto ringrazio anche lei per la sua scelta di frequentare la nostra barberia.
E la ringrazio per tutte le informazioni che mi da su Progetto Pontremoli. Devo confessarle che molte delle notizie che lei riporta erano già di mia conoscenza, contrariamente a quanto lei ipotizza: sa, il ragazzo di bottega non è un mestiere prestigioso – anzi! – ma permette di “captare” in silenzio un sacco di informazioni. E di farsi un’idea sulle cose e i fatti che accadono al di là della vecchia vetrata del negozio.
Mi imputa una carenza di coraggio, capacità, intelligenza. E mi inserisce nelle categorie umane più neglette. Non posso che darle ragione, ahimè. Ma del resto cosa pretende da un montanaro come me, che ha fatto l’avviamento e fino a pochi mesi fa ha sbarcato il lunario in Pianura? Il massimo che uno come me può fare è qualche “barba e capelli” a chi gli capita sotto.
Se poi a lei tutto questo non piace, cosa possiamo fare? Poco o niente, oltre al compatirci (nel senso “alto” del termine) vicendevolmente. Usando pacatezza e – se mi permette – un pizzico di sana ironia, una delle poche doti di noi gente di paese, male istruita e un poco dozzinale.
Signor Campanone, un povero ragazzo di bottega non può certo affondare un movimento politico numeroso, entusiasta e al servizio della città. Non si arrabbi, quindi. E sorrida! L’ironia salverà il mondo. Si figuri se non salverà Pontremoli e i migliori progetti dei suoi abitanti.
Non mi resta che augurarle Buona Pasqua. E quando passa di qui, non esiti a entrare in bottega, anche solo per quattro chiacchere in amicizia: la porta è sempre aperta. E non chiediamo il nome a nessuno.
Ben detto campanone. Basta con gente che sa solo criticare a vanvera, usando saccenza, supponenza ed ironia.
E, a giudicare dalla risposta, Ottavio ha subito il colpo...
Quando si dice "sapere leggere tra le righe"...
Anche a lei, signor Luna, Buona Pasqua. E sorrida.
Caro signor Ottavio, altro che sorrisi a leggere quello che scrive... Buona Pasqua!
Buongiorno,
mi compiaccio dell'interesse che ha provocato il post di Ottavio che evidentemente ha colto nel segno.
Non mi voglio soffermare su quanto scritto sia da Ottavio che dagli amici Luna e Campanone.
Quello che mi preoccupa è il clima che si respira leggendo i post dei vari blog e le lettere ai siti pontremolesi.
In questo clima è proibito esprimere ogni critica "a chi ci mette la faccia" in nome di un impegno, in nome del fatto che questi servitori delle istituzioni investono il loro tempo libero; e guai a ricordare che alcuni
dei vari personaggi più attivi sono stati parte integrante delle amministrazioni degli ultimi anni, sono stati nella sala dei bottoni dove si prendevano le decisioni più importanti oppure sono stati beneficiati per vie traverse.
Sono sinceramente preoccupato. Da qualche anno me ne sono andato da Pontremoli dopo essermi occupato più o meno attivamente di politica ma mai ho sentito qualcuno fare le affermazioni che leggo in questi giorni.
Sto cercando una spiegazione e di risposte ne ho trovata solo una: gli argomenti politici sono pochi ed allora si può giocare solo sullo scontro, sul noi contro voi (ma chi è noi e chi è voi?). Purtroppo stiamo (state!!!) perdendo l'occasione di lavorare proficuamente per Pontremoli ed evidentemente si sta combattendo una battaglia di potere;
peccato che a perderci sia solo la nostra amata terra... ma questa non è una storia nuova.
Arrivederci alla mia prossima entrata in barberia
Caro emigrante,
mi permetto di farti notare che non ho espresso alcuna critica verso chi giudica.
Sono fermamente convinto infatti che la critica è un dovere prima ancora che un diritto, ma bisogna saperla esercitare e soprattutto va esercitata in modo costruttivo.
Io ho parlato di coraggio di cambiare le proprie idee, di investire tempo in un progetto nuovo, di informarsi prima di giudicare e di proporsi e proporre valide alternative dopo avere giudicato.
Di questo ho parlato.
Il tuo commento, con tutto il rispetto, sembra una sintesi di pregiudiziali precostituite che nulla centra con le osservazioni che ho sollevato.
Permettemi inoltre di farti notare, sempre per spirito di verità, che i personaggi presenti in passato nelle sale dei bottoni come tu li hai definiti, per lo meno quelli da me conosciuti e con i quali ho avuto modo di confrontarmi, non hanno fatto la scelta di andarsene da Pontremoli, ma hanno investito professionalmente e personalmente nella nostra città.
Al contrario di ciò che tu pensi poi, mi sembra invece che gli ultimi tempi abbiano risvegliato a Pontremoli la voglia di fare politica, di discutere, di dibattere. Noto con piacere anche tra i miei coetanei, con i quali condivido piacevoli chiacchierate sulle panchine di Piazza Italia, che questa sensazione sia forte.
Forse da lontano vedi le cose con più difficoltà o forse la tua esperienza politica, più o meno attiva, ti ha lasciato dentro amarezza e delusione, ma sforzati di vedere il bicchiere mezzo pieno o se davvero hai a cuore la nostra amata terra, fai qualcosa per riempirlo, magari unendoti e conoscendo meglio chi si è già attivato per farlo.
Coraggio emigrante e buona Pasqua a te e agli amici Luna ed Ottavio
sicuramente i ragazzi di progetto pontremoli possono essere accusati di qualunquismo,ma e' altresi vero che ci mettono faccia impegno tempo. Trovo comico che a occuparsi di argomenti pontremolesi sia uno che da Pontremoli ha preferito andarsene,ci vuole troppo coraggio per vivere a Pontremoli? Se si allora coraggio PROGETTO PONTREMOLI,coraggio NUOVA AGORA' ,coraggio a tutti coloro che hanno la forza di vivere questa citta'con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Pontremoli ha bisogno di energie giovani di giovani che la vivino e che la amino ,non che vadano a criticarla oltre il passo della Cisa,troppo facile,troppo comodo.
UN RAGAZZO CHE PONTREMOLI VUOLE VIVERLA
Carissimi amici,
evidentemente non sono stato chiaro nella mia esposizione.
Non posso che essere ben felice che a Pontremoli sia tornata la voglia di fare politica, di impegnarsi attivamente per
cambiare le cose, di creare delle nuove forme associative per coinvolgere tutte quelle persone che i partiti non riuscirebbero a mobilitare. Ritengo che questo nuovo fermento non sia che positivo.
Al contrario, forse per l'entusiasmo tipico del neofita, ogni commento che non sia di approvazione viene tacciato di qualunquismo, di scarso interesse, di codardia;
le semplici osservazioni vengono gonfiate a critiche a cui replicare, in alcuni casi, sguaiatamente.
E' questo il nuovo corso della politica a Pontremoli? Mi auguro di no perchè la nostra terra merita di meglio.
Merita l'impegno di persone pacate che sappiano ascoltare le voci di tutti i cittadini, sia quelle di chi preferisce rimanere
nell'ombra dell'anonimato sia quelle di chi si vuole esporre alla luce del sole e sappiano tradurle in programmi ed azioni che mirino a migliorare la
nostra Pontremoli.
Questi programmi, e successivamente i fatti, sono le cose che vogliamo leggere e giudicare.
A noi emigranti, per concludere, permettete di frequentare la barberia e poter parlare liberamente.
Grazie per l'ospitalità in barberia
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