"Quelli che la notte non si può girare più
quelli che vanno a mignotte
mentre i figli guardan la tv
che fanno i boss,
che compran Class
che son sofisticati da chiamare i NAS... "
Quelli Che Benpensano, Frankie Hi-Nrg Mc
quelli che vanno a mignotte
mentre i figli guardan la tv
che fanno i boss,
che compran Class
che son sofisticati da chiamare i NAS... "
Quelli Che Benpensano, Frankie Hi-Nrg Mc
L'eleganza sarà il tema della prossima festa al Centro Giovanile, il 7 dicembre. Non ci stiamo imbucando, aderiamo ad un invito sul tema.
Sull’eleganza, quella autentica. Da non confondersi con l’arido apparire e il distacco snob che spesso nascondono ben poco eleganti modi di vivere. Perché l’eleganza…
non è un abito di gala: è il rispetto per chi si incontra, indipendentemente dal suo vestito;
non è una berlina da 60 mila euro: è l’incedere lento di chi gode ancora a fare quattro passi a piedi;
non è fare lo struscio col barboncino al guinzaglio: è raccogliere le deiezioni lasciate in strada dai propri cani;
non è la perbenista astensione dagli alcoolici: è sapere bere uno o più d’un bicchiere in compagnia senza trasformarsi in bruti;
non è strumentalizzare l’idea della saggezza degli anziani: è lasciare spazio a chi viene dopo, consapevoli che ognuno fa il proprio tempo, non tutti i tempi;
non è acquistare Il Corriere della Sera perché è neutrale (?): è il farsi un’opinione propria rispettando quelle degli altri;
non è una dispensa piena di qualsiasi cosa da potere offrire all’ospite: è accogliere l’ospite, anche sconosciuto, e offrirgli un bicchiere d’acqua e la propria vicinanza;
non è difendere la quiete pubblica e il silenzio notturno: è fare compromesso tra le istanze del proprio riposo e quelle di chi cerca svago;
non è votare un partito moderato: è anteporre la scelta di un equilibrio agli equilibrismi;
non è difendere valori tradizionali e proporli come universali e immutabili nel tempo: è coltivare la cultura del dubbio, offrire cittadinanza ad idee nuove e cercare di comprenderle;
non è frequentare la scuola privata: è imparare da chiunque ha qualcosa da trasmettere e condividere il sapere;
non è presidiare tenacemente liste elettorali, istituzioni e posti in prima fila: è coltivare tenacemente partecipazione e servizio alla comunità;
non è la facile condanna dell’immigrato quando delinque: è denunciare la promiscuità e l’esclusione di una comunità reclusa e isolata in una casa rossa tra i prati e la statale;
non è proporsi come anima e salvezza della vita del centro storico: è accettare di non essere i proprietari indiscussi della piazza solo perché lì ci si lavora;
l'eleganza infine è far suonare a festa le campane il giorno del proprio funerale, lasciandoci un sorriso che allontana il dolore.
Sull’eleganza, quella autentica. Da non confondersi con l’arido apparire e il distacco snob che spesso nascondono ben poco eleganti modi di vivere. Perché l’eleganza…
non è un abito di gala: è il rispetto per chi si incontra, indipendentemente dal suo vestito;
non è una berlina da 60 mila euro: è l’incedere lento di chi gode ancora a fare quattro passi a piedi;
non è fare lo struscio col barboncino al guinzaglio: è raccogliere le deiezioni lasciate in strada dai propri cani;
non è la perbenista astensione dagli alcoolici: è sapere bere uno o più d’un bicchiere in compagnia senza trasformarsi in bruti;
non è strumentalizzare l’idea della saggezza degli anziani: è lasciare spazio a chi viene dopo, consapevoli che ognuno fa il proprio tempo, non tutti i tempi;
non è acquistare Il Corriere della Sera perché è neutrale (?): è il farsi un’opinione propria rispettando quelle degli altri;
non è una dispensa piena di qualsiasi cosa da potere offrire all’ospite: è accogliere l’ospite, anche sconosciuto, e offrirgli un bicchiere d’acqua e la propria vicinanza;
non è difendere la quiete pubblica e il silenzio notturno: è fare compromesso tra le istanze del proprio riposo e quelle di chi cerca svago;
non è votare un partito moderato: è anteporre la scelta di un equilibrio agli equilibrismi;
non è difendere valori tradizionali e proporli come universali e immutabili nel tempo: è coltivare la cultura del dubbio, offrire cittadinanza ad idee nuove e cercare di comprenderle;
non è frequentare la scuola privata: è imparare da chiunque ha qualcosa da trasmettere e condividere il sapere;
non è presidiare tenacemente liste elettorali, istituzioni e posti in prima fila: è coltivare tenacemente partecipazione e servizio alla comunità;
non è la facile condanna dell’immigrato quando delinque: è denunciare la promiscuità e l’esclusione di una comunità reclusa e isolata in una casa rossa tra i prati e la statale;
non è proporsi come anima e salvezza della vita del centro storico: è accettare di non essere i proprietari indiscussi della piazza solo perché lì ci si lavora;
l'eleganza infine è far suonare a festa le campane il giorno del proprio funerale, lasciandoci un sorriso che allontana il dolore.
(by Ottavio & Pompeo)
7 commenti:
peccato che nella foto, oltre agli splendidi e davvero signorili ombrelloni della coca cola sotto il campanone, non si vedano le altrettanto splendide automobili che arredano e valorizzano ogni giorno le nostre piazze. Elementi tipici di ogni borgo medievale e turistico che si rispetti.
d'altra parte nel centro storico non è permesso installare pannelli solari perchè deturperebbero il paesaggio!
esiste qualcosa di più paradossale?
cordialmente.
Penso che la presenza nella foto degli obbrobriosi ombrelloni pubblicitari non sia casuale. Le piazze dei centri storici si meriterebbero arredi più sobri, seggiole appropriate e -chiedo troppo? - avventori più educati. D'altra parte se accendiamo la TV e vediamo costanti e ignobili gazzarre cosa dovremmo fare noi, possibili se non probabili attori su Facebook o Youtube? La sguaiatezza molesta sembra essere diventata la password per essere accettati nel "gruppo", avendo sostituito quei valori minimi richiesti per l'accesso nella "compagnia" - non credo sia casuale che ora si usi il primo termine mentre prima, o devo dire "ai miei tempi", si usava il secondo, indicativo di contenuti valoriali diversi cone l'amicizia, il rispetto, la lealtà, la solidarietà, l'aiuto reciproco, e, soprattutto la partecipazione. Ma se per l'educazione purtroppo penso che ci sia poco da fare, poichè quella "deve" e non "dovrebbe" essere la funzione fondamentale della famiglia in primis e della scuola in seconda battuta, almeno per l'arredo urbano l'Amministraziione potrebbe fare qualcosa, tipo regolamentare l'esposizione sulle piazze e sotto i portici di bar e negozi, improntandola ad una uniformità di stili e colori, ad una sobrietà che rimane la regola aurea dell'eleganza per non vedere orrendi ombrelloni pubblicitari fosforescenti o, peggio ancora, l'orrendo orpello di quegli stracci sfilacciati e stracotti dal sole che fanno da malinconica cornice ai portici. Io penso proprio che basterebbe poco per restituire dignità alle piazze che invece di pateticamente ridicole definizioni tipo "salotto d'Europa" di ferriana memoria dovrebbero rispolverare quella più vecchia ma più dignitosa e socialmente rilevante di punto di incontro e di scambio di culture, di pensieri, ideee e progetti, magari anche di sogni ... e poi, magari e perchè no, ben venga anche l'aperitivo.
L' Olandese volante
L'eleganza c'è poco da fare è uno stile..il guardare dietro alle persiane il lento chiacchiericcio dentro ai bar e ai salotti uccide..è l'ora di fare è l'ora di cambiare rotta è l'ora di riprendere un viaggio interrotto arenato su destinazione sbagliata a priori...ripartiamo dall'eleganza delle semplici cose..ripartiamo dai giovani che hanno voglia di fare dalle associazioni che predicano nel deserto dai volontari dalle belle belle persone ripartiamo dalle belle cose..dietro al velo dell'apparenza si nasconde troppa arroganza..
Picchio
ma son più brutti quegli ombrelloni, o la saracinesca di Luciano chiusa?!
Una bella partita a pitecchio.
AR
Complimenti a Ottavio e Pompeo. Non sono un assiduo lettore ma l'ultimo scritto è lieve, ironico quel che basta, a tratti profondo ed anche elegante.
Di quell'eleganza che fa pensare, e non è un risultato da poco!
complimenti per questo bellissimo post.
difficilmente girando nel web si leggono interventi così sensibili senza cadere nella vischiosa melassa del buonismo "a parole"...
grazie
l'Eleganza è un'attitudine innata, ma la si può imparare e fare nostra
un caloroso saluto.
vilma
esiste qualcosa di più paradossale?
cordialmente.
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