sabato 21 luglio 2007

Il francobollo dell'evento che non c'è

E’ una storia di ordinaria, divertente follia. Ha inizio nel 1993. In quell’anno Enrico Ferri nuovo sindaco diventa segretario nazionale del Partito Socialdemocratico, Carmen Covito con “La bruttina stagionata” si aggiudica il Premio Bancarella, Giovanni Sarti diventa per la seconda volta campione del mondo di ciclismo nella categoria nati nel 1941/43, la Pontremolese vince il campionato e passa in Promozione, ad Aulla la maxicalza della Befana entra nel Guiness dei primati. In quel contesto, uno dei menestrelli del sindaco/principe partorisce l’idea del Premio Bancarella Musica, con l’ambiziosa ingenua serenità di chi organizza una sagra di paese. L’onirico e il reale a volte si intrecciano in un teatrino di paese. Poi il cielo rovescia, il teatrino si sfalda, il sipario cade sulla testa degli eroi.
Così nei quattordici anni seguenti la sola traccia del progetto è il sito internet www.bancarellamusica.com . Ironico e stralunato, a tratti spassoso. Vi si possono leggere passi di fine lirismo “...dal modo di sentire l’amore, la morte, la gioia, la magia, la ribellione, alla sublimazione dei nuovi linguaggi che esprimono la nuova storia della modernità. L’urlo esistenziale che si fa musica scelta su una tavolozza musicale sempre più vasta che pesca nei repertori delle tradizioni, ma che si immerge in nuove esperienze”, di allucinate visioni antropologiche “Sul crinale est-ovest e nord-sud per mettere insieme le aree culturali slave e arabe, dell’Ellenia, dei Gitani e il soul della musica nera. O l’ordito dei sogni degli Ebrei yiddish che si mescolano con i delicati archetipi orientali: dall’India all’America del Sud, alla Bretagna e all’Irlanda”, di oniriche globalizzazioni “creare un orizzonte comune tra scritture diverse, tra suoni e armonie, vagabondando alla ricerca dello spirito originario dell’uomo oltre i confini dell’esistenza”, di ermetici incubi “...considerando i linguaggi musicali imprescindibili dagli elementi etno-coreutici,antropologici e teatrali della tradizione orale nelle loro diversità o somiglianze”, di fantastici abbagli “assicura 200 posti di lavoro per l’Italia, effettivi e duraturi per tutto l’arco dell’anno e per gli anni a venire... Occupazione Giovanile con estensione fino a 1200-1600 unità con il coinvolgimento della Comunità Europea...La località ospitante il Premio diventerà la Capitale Mondiale della Musica”, di filateliche passioni “ immissione sul mercato di francobolli illustrativi e pubblicitari reclamizzanti l’evento, la località e l’Artista vincitore del premio e/o gli Artisti partecipanti”.
Il progetto ricompare il 19 aprile di quest’anno quando il Ministero delle Comunicazioni decreta l’autorizzazione alla emissione del francobollo dedicato al progetto “Bancarella Musica-Musica dalla terra”, per i cantautori italiani, bozzettisti Renzo Borghetti ed Enrico Ferri. Ognuno ha le sue debolezze. Menestrelli e principi, cedono tutti alla tentazione di celebrare il proprio tempo e di celebrare se stessi. A volte questa tentazione non produce eroi ma solo maschere più o meno comiche. Il francobollo “Bancarella Musica” è presentato la mattina del 9 maggio a Pontremoli e il giorno dell’emissione il 23 maggio in piazza della Repubblica è in vendita, con un annullo speciale dedicato.
Su internet i commenti dei filatelici piombano inclementi: “una vera pietà di poste italiane”, “che orrore!”, “sembra un fungo secco”, “un’ocarina?”, “il cappello di Napoleone?”, “un cappello dei carabinieri?”, “un nuovo frollino del MulinoBianco?”, e poi "un francobollo per una manifestazione inesistente?", "una cosa veramente ridicola ricordare un evento mai avvenuto!", “un vero schifo, più brutto di quello del traforo del Monte Bianco del 1965”.
Incurante del disappunto e dei giudizi estetici, Poste Italiane ha inaugurato così un nuovo tema filatelico: la celebrazione dell’evento che non c’è. Il francobollo ordinario del non-evento. Un'idea originale e fantasiosa destinata forse a fare tendenza. Pontremoli potrà vantarne il primato.
Una storia tutta italiana questo comico bluff pontremolese. Una delle poche cose divertenti che ci ha lasciato la cordata del fil di ferro, oggi dispersa. Meno divertente è il disastro finanziario scoperto in questi giorni. Ma questa è un’altra storia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Figaro (o come preferisci Barber Pompeo):
1) Sinceri Complimenti - ogni settimana mi affaccioal Tuo Blog - per leggere i tuoi (insieme a quelli di Ottavio)commenti di Vita Pontremolese
2) Sono stati 17 (anzi per conto mio la triste passione è iniziata tre anni prima - alla nomina di Ministro - ) anni di lunga e triste attesa di una caduta che fortunatamente è avvenuta
3) Se vuoi si è aperta e chiusa con il Vampiro (uno dei suoi primi e più fieri supporter). Il Fil di Ferro è stato legato al Campanone quel fatidico 1992 e si è chiuso due mesi fà.
4) Vampiri, elefanti, lecca lecca di vario gusto, poveri ignoranti, famosi cantanti, hanno relegato Pontremoli agli ultimi posti di vita civile Italiana....
5) Facci sognare un cambiamento... qualcosa si comincia a vedere....è necessario dare una accellerata alle priorità: Città Pulita e ordinata, rimettere a lavorare i dipendenti secondo le mansioni d'assunzione, i VVUU devono fareil loro dovere (multe a chi sporca, chi si comporta male in auto, i parcheggi alla va'la'c'a tar ciap..e via discorrendo come sai..
6) insisti, dai , in tanti pontremolesi ti leggono...aiutaci a rinascere
7) personalmente ce la sto mettendo tutta..
Caio e grazie

Barbér Pompeo ha detto...

Gentile Anonimo, non sono pochi coloro che, come lei, ce la stanno mettendo tutta. E' importante uscire dalle nicchie e senza facili illusioni darsi da fare, testimoniare come si può. E' un dovere molto elementare e modesto ma ancor oggi può sembrare impropriamnte straordinario.
Cordialmente

Anonimo ha detto...

Allora cominciamo dalle cose concrete. Pontremoli è nata sul fiume e da sempre i suoi abitanti scendevano a bagnarsi nelle acque. Vi siete accorti che non c'è più un passaggio al fiume? E questo nella completa illegalità, mascherata da piccolo favore a qualcuno.
I ragazzi di Pontremoli si sono battuti spinti dall'entusiasimo giovanile (vi ricordate il carro alla Stranotturna e le promesse del sindaco dal palco?) per il diritto sancito dalla legge a passare sulla strada vicinale (e pertanto pubblica) che conduce al lago della Serra di Mignegno. Il proprietario del fondo su cui passa la strada, cosiddetto "Sarzanino" prima impediva ai ragazzi di passare con agressioni e minacce, adesso ha installato pure un cancello (chi gli ha dato il permesso?). Fino a che insegnamo ai ragazzi che l'arroganza dei pochi è superiore alla legge e non si tutelano i diritti della comunità, quale futuro per Pontremoli?