Ci sono momenti in cui preferisco la tradizione. E’ quando vedo il Carnevale capovolgere il proprio originale e classico significato. L’atteso momento in cui al popolo è concesso di farsi impunemente beffe del potere, è trasformato dal potere stesso nell’occasione per una paradossale beffa contro il popolo sbigottito. Così succedeva da queste parti la sera del Sabato Grasso. Un concerto rock a beneficio di Emergency, sotto la tenda del dehor di un bar del centro, è stato interrotto d’autorità per le rimostranze di tre ospiti del vicino albergo infastiditi dalle chitarre. Erano le nove e mezza di sera, non proprio il cuore della notte. Una surreale beffa di Carnevale ai danni di sessanta ragazzi cui non è rimasto che affogare l'irritazione nell'invettiva e nei fischi.
Si sa, circolano troppe chitarre in questa città. Anche la Curia è preoccupata. Se ne trova una in ogni Chiesa, anzi a volte più di una. Dalla chitarra acustica leggera alla Fender pesante però il passo è breve e i ragazzi si ritrovano incautamente fatti di musica del diavolo. Vogliamo dir loro di cercarsi una droga meno rumorosa? E di impipparsi un poco più in là, in silenzio, occhi abbassati, senza disturbare il sonno di questa città che si segrega da sola? E’ così che dovremo decifrare l’impositivo messaggio pervenuto dal Palazzo sabato sera? Se è così, datemi una chitarra.
It’s so hard to be a saint in the city,cantava giustamente Bruce.
(*) Koyba, in concert
3 commenti:
Complimenti per questo racconto ironico (di una amara ironia pirandelliana) sulla vita pontremolese. Fa piacere scoprire che il signor castagna ha anche un lato autoritario (nessuno fino ad oggi lo aveva sospettato). meno male che c'è lui a difendere lo status quo. mah....
Sono basito. Io quella sera ero nella mia abitazione che dista poche decine di metri dal luogo del "misfatto" eppure non mi sono accorto di nulla.
Ma veramente le cose sono andate come raccontato nel blog dei KOYBA ?
non ho più parole :-(
Così vanno le cose e mettere il silenziatore alla musica dal vivo sta diventando una moda, fa tendenza. La Nazione, pochi giorni appresso ne raccontava un nuovo caso:
Pontremoli.Blitz dei CC dopo le proteste. Stop alla musica nel bar: ordine del magistrato.
ARRIVANO I CARABINIERI e la musica si spegne. Blitz dei militarí della compagnia di Pontremoli l'altra sera in un noto locale del centro storico di Pontremoli: i carabinieri sono arrivati intorno alle 22,30 su ordine dei magistrato di Massa, quando il locale era comunque semi-vuoto. Solitamente infatti si riempie solo intorno alla mezzanotte. Il bar è rimasto aperto ma è stato costretto a spegnere del tutto la musica: sono stati «sigillati» quindi l'impianto sterco e gli amplificatori. Da quanto emerso, il provvedimento del giudice è stato preso dopo le prolungate rimostranze arrivate dai residenti delle abitazioni che sorgono intorno al locale. A quanto sembra infatti, sarebbe partita una denuncia contro i problemi dì inquinamento acustico provocati dal volume della musica nel cuore della notte. Come detto. il locale potrà continuare la sua attività ma senza poter far ascoltare musica ai suoi clienti.
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