Democrazie

"democrazia" da:imagesofme.splinder.com

“Se non puoi stare con la donna che ami, ama la donna con cui stai”. Credo fosse Neil Young (*), circa trent’anni fa, a cantare queste parole. Sembrano versi in cui cinismo e stanchezza si danno la mano. In realtà non è così. Ci riportano un’originaria e ostinata urgenza di esercitare, comunque ed ovunque, l’amore. Non indicano un ripiego ma una mossa del cavallo, un passo di lato e in avanti.
Che c’entra questo con la democrazia e il voto? Un poco, mi pare, c’entra. Soprattutto quando ci prendono i dubbi sui nostri passi.
Di fronte alla difficoltà di esercitare una democrazia compiuta - mostrata a noi ma mai offerta davvero, anzi sottratta - ci tocca di esercitare, qui e ora, una democrazia formale e fragile, come un castello di carte sensibile a tutti i colpi di vento. Ma non è un punto di arrivo, bensì è una delle tappe del viaggio stesso, il cammino dove l’orizzonte della partecipazione è l’utopia da inseguire. Non si tratta di accettare l’abitudine al peggio ma di guardare più lontano. Oltre la parodia della democrazia, oltre le mode effimere, oltre la micidiale inconcludenza delle urla e delle risse, oltre il senso di casino permanente, oltre il wrestling elettorale, oltre i risultati grotteschi preannunciati da sentenze del TAR. Perché c’è chi ce la fa. Come coloro che, in questa città, si muovono e scendono in piazza per il diritto alla salute ed alla qualità dei servizi sanitari, pure incuranti di qualche ingombrante compagno di viaggio. E’ il diritto alla partecipazione l’orizzonte e l’utopia. Se pensiamo a questo non sarà un compito impossibile disporre tutta questa confusione che ci circonda in un ordine più o meno plausibile, dando una ragione a quel castello di schede. Del resto la democrazia è una forma, la più decente e credibile che abbiamo, ma appena una forma, da amare e animare con cura.

(*)ps: era invece Stephen Still, vedi nei commenti