sabato 19 aprile 2008

Notizie da oltre il muro


"Sarà la musica che gira intorno
quella che non ha futuro
Sarà la musica che gira intorno
saremo noi che abbiamo nella testa
un maledetto muro"
I.Fossati
Le circostanze, oltre la curiosità stuzzicata dalla lettera dei Wu Ming sull'uscita dal ghetto, mi hanno fatto incontrare una vera notizia. Letta su Corriere d'Italia e riportata da Radio Colonia. Succede a Waiblingen,una cittàdina tedesca di 50mila abitanti. Il Borgomastro della città, Andreas Hesky, ha deliberato lo stanziamento di 30mila euro per iniziative e attività progettuali a favore della scolarizzazione e dell’istruzione dei ragazzi italiani e/o di origine italiana. La delibera è stata approvata da tutte le componenti politiche del consiglio comunale.
La città di Waiblingen ha ritenuto che fosse "un problema per la città" il fatto che il rendimento scolastico degli alunni di origine italiana fosse pessimo - indietro di due anni scolastici rispetto ai ragazzi tedeschi - ed ha ritenuto "un buon investimento" impegnarsi su questo. Non è escluso che la storica esperienza dei ghetti fisici e mentali in questo paese - del profondo Nord e dal federalismo non miope - abbia qualche parte nella determinazione di abbattere gli steccati tra le tante scatole chiuse in cui sono dis/articolate ormai tutte le città. Anche Pontremoli ha necessità e urgenza di squarciare l'invisibile muro attorno alle diverse enclaves di stranieri. In un periodo in cui la diffidenza è, o appare, diventata imbattibile, quando pochi discutono davvero e ancor meno osano riflettere, quando la parola straniero evoca un sentirsi-minacciati e un essere esposti senza difese, mentre, al contrario, i minacciati sono quelli stessi che restano indietro nella scuola e nella vita, quando l'attaccamento alle convenienze del momento solletica in continuo astiosità irrazionali, allora , nonostante la mia familiarità con questo paese, mi capita di percepirmi estraneo e di vivere la sensazione di stare con al testa e con il cuore fuori dal ghetto, oltre il muro. In questi tempi incerti, in cui ogni fede nell'utopia è diventata materia di riso o di scarto, ci tocca confidare nel prudente e razionale pragmatismo ispirato dalla vicenda di Waiblingen. Meriteremmo di più, lo so.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissimo Pompeo,
intanto grazie per avermi concesso una risposta ad un argomento che ho a cuore. Sono parzialmente d'accordo con te. Il problema è in fondo strutturale tu dici e sono dell'idea che una sensibile lungimiranza basterebbe a far si che Pontremoli fosse migliore. Dall'altra parte mi chiedo se quei 30mila euro debbano essere invistiti nell'immigrato o in colui che riceve, o meglio ospita, o meglio sopporta, o meglio tace ma poi si lamenta. L'ignoranza è grande nel marocchino che si trova ad avere a che fare con mondo nuovo, ma è ancora più grande nella facile mentalità post-razzista che serpeggia anche nella mente dei più tolleranti. il valore del PROSSIMO si incontra anche nel marocchino della casa cantoniera. Secondo me questo stride con l'acclamato fideismo pontremolese. Nel concreto infatti nessuno fa, nessuno si spreca perchè il "non-ho-tempo" o il "vadano-avanti-gli-altri" fa comodo, e fa comodo eccome. Certo non nascondo come debba esseci una forte chirezza nei riguardi dell'immigrato: la via deve essere resa chirissima dalle istituzioni e chi sbaglia, paghi. L'ignoranza è protagonista anche nelle elezioni dove, senza parlare esplicitamente di politica, il giovane è attratto da chi prende una posizione di intransigenza; ma quello è un voto di che tipo? Di protezionismo? Mah...Di sicuro il nemnico è sempre e comunque il silenzio che sfascia la democrazia, la tolleranza e anche il pensiero di ciascuno, in quanto è esposto a turbini di malumore, di odio, di indifferenza. Ecco il valore del CORAGGIO DI RISCHIARE. Anche solo poter pensare, poter farsi un'idea che non sia in balia di venti di ideologie senza qualità. Ci rendiamo conto che Pontremoli, città di Europa ha eretto un ghetto senza nemmeno sapere che cosa esso sia? Il muro è il loro opure il nostro?

Tom Riddle