Walking down the street
Distant memories
Are buried in the past forever
[Scorpions, Wind of change, 1990]
[Scorpions, Wind of change, 1990]
Il vento del cambiamento. Camminando per la strada, vecchi ricordi. Seppelliti per sempre nel loro passato. Una canzone di tanti anni fa, ancora con i capelli neri. Una canzone che parla di Mosca che sta cambiando, il futuro, il nuovo è nell'aria, dice, lo puoi sentire ovunque. L'ho riascoltata l'altra notte, alla radio mentre in auto tornavo su in paese facendo attenzione a non schiacciare le rane che uscivano dalla guazza .
Anche qui, lontano dalla Mosca di Gorbaciov, sotto il cielo di Pontremoli, c'era chi, venendo in bottega la scorsa primavera, giurava che il cambiamento era nell'aria, che il passato era sepolto, che il nuovo lo si sarebbe potuto toccare con mano, a breve.
E' passato un anno.
Prima della glasnost de' noialtri c'era un Gesù Bambino. Comparve un Natale di tanti anni fa. Venne posto in cima a una bicicletta arrugginita e ridipinta velocemente, e collocato sul muraglione ferroviario vicino ai Capuccini. Era al centro di un presepe posticcio, presentato dal barbuto artista che lo volle lì con uno dei suoi soliti proclami-polpettone, che annunciava il Bambinello portatore del Giro d'Italia in dono per i sudditi. Cosa che giustificava l'arrivo del pargolo, per quel Natale, a bordo di un velocipede, con il tacito assenso delle sacrestie, allora forse meno attive di oggi a tutelare il buon gusto e la moralità sulle piazze e nelle strade.
Il povero pargolo rimase lì per un altro bel po' di anni, sempre in fasce, sempre precario sul manubrio della bici (a proposito: ma chi era il conducente?), sempre esposto agli sguardi interrogativi del forestiero.
E vennero i giorni del cambiamento, della speranza. E venne il primo Natale dopo il cambiamento. Ma Pontremoli non è Mosca. E a differenza che lassù non caddero statue. E neppure lapidi o altri simboli, a simboleggiare un'era nuova, foriera di nuove concretezze. Figurarsi se poteva cadere Gesù Bambino, seppure arrugginito. E' scomparsa la vegetazione che lo copriva, è scomparso il presepe posticcio, ma lui è ancora lì.
E' ancora lì, Gesù Bambino. E con lui sono ancora lì gli artistici bagni pubblici della piazza del Comune; e le macchine nel centro storico contro il parere di tutta la cittadinanza; e il parcheggione di fango nel viale dei Chiosi; e la spazzatura fuori dai bidoni.
A testimoniare a quanti speravano in qualcosa di diverso, in qualche piccolo e gratuito segno di novità che il passato non è stato sepolto ma è ancora con noi.
Ad ammonire che il vento del cambiamento che molti avevano avvertito in realtà era un semplice refolo, buono per tenere il cielo pulito qualche giorno, ma incapace di scongiurare per troppo tempo nubi nere o gelate invernali .
[by Ottavio]
6 commenti:
sottoscrivo tutto. aggiungo, con amarezza, ciò che aristotele aveva già scoperto 2500 anni fa. Ogni popolo ha (e aveva) i governanti che si merita...
hai pienamente ragione....
un cittadino stanco di questo immobilismo....
"un democratico"
'Una volta che gli venne da affermare che, di fronte a Lenin e Marx, Victor Hugo e Zola, e anche Gor'kij, erano meglio, allo stupore quasi irritato di Don Antonio:"che vuol dire sono meglio? In che senso sono meglio?" candido, pur nella chiarezza di quel che sentiva, stentatamente, faticosamente, riuscì a dire che erano meglio perchè parlavano di cose che ci sono ancora, mentre Marx e Lenin era come se parlassero di cose che non ci sono più. "Quelli parlano delle cose che c'erano, ed è come se parlassero delle cose che sono venute dopo. Marx e Lenin parlano delle cose che sarebbero venute, ed è come se parlassero delle cose che non ci sono più"'
da: Candido di L. Sciascia
Elle
tradotto in italiano corrente?
Intendo dire che, sino a quando la sinistra ragionerà con i vecchi sistemi di fare politica, non troverà l'adesione nella popolazione sufficiente per avere la forza per fare grandi cambiamenti. Mi scuso, ma credevo che tra il testo che ho commentato e l'italiano di Sciascia si capisse il mio input. La discussione a riguardo, invece, trovo che sia complicata da fare tramite post; e trovo anche che non sia corretto farla nel partito, come vorrebbe parte della sinistra. Trovo giusto che venga fatta per strada, tra persone interessate alla vita civile.
Elle
Gentile Elle, dei suoi post un poco criptici ho capito poco. Pur tuttavia, mi sento di potere dire due cose. La prima è che i numeri parlano chiaro: la "sinistra", come la chiama lei, i numeri sufficienti a Pontremoli li ha, sia in termini di voti ottenuti (e poco importa se ne ha avuti più degli altri per colpa delle divisioni della "destra") sia in termini di consiglieri comunali.
In secondo luogo, concordo con lei: la discussione non va fatta nel partito, ma per strada, tra la gente. Questo blog appunto è la vetrina di una barberia che si affaccia sulla strada, e non è una sede di partito. Per cui ulteriori riflessioni sul tema di come vengono amministrate le cose sotto il cielo di Pontremoli saranno ancora benvenute.
Cordialmente
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