sabato 27 settembre 2008

Credo

Le esclusive del "Corriere della iéra": in anteprima, il discorso programmatico di un allievo dell'On. Cetto La Qualunque".

Credo nelle evoluzioni politiche alla Mastella, e nella politica alla Dini.

Credo al doppio suono di campanello del corrispondente del quotidiano locale, che vuole da me una dichiarazione ad effetto ogni settimana e una foto da manifesto elettorale con lo sguardo accattivante e la giacca sulla spalla. E se non suona, preparo un bel comunicato stampa sulla prima cosa che viene in mente.

Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere un amministratore che lotti indefessamente per le radici cristiane del paesello, contro gli espropri proletari delle chiese sconsacrate, per un casello autostradale a Gravagna, uno a Vignola e uno a Lusuolo. O per un sottopasso, un parcheggio o le acque termali (almeno una fonte per ogni comune).

Credo che partiti come la vecchia DC o il PSI della fine degli anni '80 non ci saranno mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altri belli in maniera diversa. L'importante è scovarli e saltare da uno all'altro e a quell'altro a seconda della convenienza. Appoggiandosi nella transumanza a qualche agorà o a un movimento omnibus.

Credo che la politica non sia solo poltrone e assessorati. Però prima di credere che essa sia un servizio alla collettività bisogna fare i conti con quello che c'è qua. E allora mi sa che non proporrò mai qualcosa di nuovo o alternativo, perchè prima che si dimostri che ciò ha portato risultati positivi, perderò tutto il mio pacchetto di voti.

Credo che se mai avrò una carica elettiva ben remunerata o una poltrona nel consiglio di un ente o di una fondazione sarà dura pensare di dovere tornare un giorno al proprio posto di lavoro. Però credo anche che, impegnandomi bene di qui e di lì, un modo per campare di politica a vita lo si riesca anche a trovare.

Credo che c'ho un buco grosso dentro: non riuscire a progredire nella carriera politica così velocemente come vorrebbero. Ma credo anche che fare il consigliere comunale o il segretario di partito, essere sempre in vista in chiesa e al mercato, il parroco che dice un gran bene di me, inaugurare un monumento al mese, presenziare a una cerimonia, stringere le mani e baciare tutti, beh, ogni tanto questo buco me lo riempiono.

Credo che il desiderio di potere ad ogni costo, in una valle di 40 mila abitanti e 100 campanili, voglia dire che nel fare politica non devi farti scrupoli a raccomandare per un contratto di tre mesi, a regalare lampioni o biglietti per la partita. Se no i voti non li prendi, nemmeno se ti interessi dei problemi veri e se fai funzionare per bene quel poco che c'è già e che ci resta.

Credo che non sia giusto criticare questo modo di fare politica, perchè alla fine questo è quanto vogliono gli elettori.

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