sabato 6 settembre 2008

Questionario d'ingresso


“Un paese che non rispetta la scuola,
crea una scuola che non rispetta il paese”
(Francesco Merlo)
Ci siamo quasi. Le scuole stanno per riaprire. Manca poco alla campanella d’inizio delle lezioni. Ecco qui un questionario d’ingresso facile facile. Si risponde con un sì o con un no.

1- Gli insegnanti del sud abbassano la qualità della scuola e pertanto devono sottoporsi a corsi di riqualificazione?
2- I figli dei ministri devono essere comunque promossi? E una tesina su Cattaneo garantisce di per sé l’ammissione agli esami?
3- Il 5 in condotta, che equivale alla bocciatura, è un efficace deterrente al bullismo imperante nelle scuole?
4- L’introduzione di una nuova disciplina, “Cittadinanza e Costituzione” garantirà una maggiore coscienza civile? E chi alza il dito medio sentendo l’inno di Mameli va esentato dallo studio della suddetta materia, trattandosi di innocua marachella?
5- Meno ore di lezione, 24 anziché 30, garantiscono una preparazione più approfondita?
6- Il grembiule uguale per tutti, annulla le differenze sociali ? Anche quando in una tasca c’è un telefonino da 300 euro?
7- Giusto sostituire ai moduli la maestra unica e tuttologa, così, en passant, si risparmiano 70.000 cattedre? Giusto ignorare i positivi riconoscimenti internazionali all’attuale scuola elementare considerata il fiore all’occhiello del sistema scolastico italiano?
8- Le scuole con meno di 500 alunni, situate cioè in piccoli comuni o piccole isole, vanno chiuse?
9- In materia di scuola deve essere il ministro dell’economia a dettare le regole (leggi tagli), in nome della riduzione del deficit pubblico?
10- Una scuola ingrembiulata e ridimensionata, ha più facilità a creare intelligenze con cui costruire il futuro di una nazione?

A chi ha risposto Sì a tutte le domande, ovviamente un ottimo in pagella. Pardon, un 10. Per la lode, domanda facoltativa: - A quando il ritorno sui banchi il 1° ottobre, il ripristino della festa degli alberi e, per le femmine, dell’economia domestica?

Chi ha risposto anche un solo No, è rimandato ad una lettura più approfondita delle esternazioni estive del Ministro dell’ Istruzione.
(by Annacarla)

5 commenti:

Passo della Cisa ha detto...

Mi permetto una volta tanto di essere in dissenso (almeno parzialmente) con un post di questo meraviglioso blog.

1. Il voto in condotta non sarà un deterrente contro il bullismo, anzi non lo è proprio. Però non è nemmeno il catastrofico ritorno al peggior passato che una sinistra a corto di idee ci vuole propinare. Diciamo che la verità sta nel mezzo: una valutazione del modo in cui si sta in classe appare sacrosanta e può risultare una - seppur piccola - sanzione.

2. Idem come sopra per il grembiule: non risoleverà in toto il problema delle differenze di griffe, ma non capisco perchè debba essere così tanto demonizzato.

3. Le ore di educazione civica non rivoluzioneranno il modo di concepire la vita sociale dei giovani italiani. Ma è meglio una scuola con o senza una pur minima infarinatura di educazione civica?

Per il resto sono d'accordo su tutto. Cioè risponderei tutti "no".

In sintesi rimango perplesso quando il riesumare regole e prassi del passato viene visto come qualcosa di vecchio, ammuffito e da buttare, al limite roba buono per negozi di antiquariato. Non mi sembra che tutto ciò che viene dal passato sia da buttare.
La riscoperta di vecchi "riti" a volte mi lascia indifferente (non capisco che differenza c'è tra iniziare la scuola tutti il primo ottobre o ogni istituto quando vuole, se comunque alla fine si fanno tutti gli stessi giorni) a volte penso che una certa "riattualizzazione", come nel caso della festa degli alberi, non farebbe affatto male.

Anonimo ha detto...

sottoscrivo quanto dice davide. molte cose riguardo la "nuova-vecchia" scuola lasciano perplessi, ma non tutte. il voto in condotta non risolverà il bullismo, ma forse sarà utile a spiegare che la scuola non è solo apprendimento ma anche e soprattutto educazione. Il grembiule non vincerà la battaglia contro la tv che ordina ai nostri bimbi di essere alla moda a 6 anni, ma sarà un segno di parità, almeno tra i banchi, almeno per 24 ore alla settimana.
l'educazione ad essere buoni cittadini è oggettivamente utile in un paese civile, a prescindere dalle volgarità dei ministri che lo governano.
Il resto (riduzione ore, riduzione personale, tagli, maestro unico, chiusura piccole scuole) è decisamente problematico, per non parlare dell'abolizione senza valida alternativa delle SISS per chi vuole abilitarsi all'insegnamento.
Tuttavia, un questionario con tutti sì o con tutti no sarebbe un po' bizzarro, non sarebbe credibile nemmeno a scuola...

Anonimo ha detto...

Ciao,
faccio mie le osservazioni di chi mi ha preceduto.
La nostra scuola, cosi come altri settori del pubblico impiego, è sottoposta ad un attacco concentrico da parte della politica e della società non sempre senza ragione.
La scuola,soprattutto nel meridione, è stato i questi anni un ammortizzatore sociale; e non valgono le singole eccellenze a respingere le accuse di bassa qualità.
Dovremmo riconoscere che nella scuola hanno allegramente albergato molti liberi professionisti che puntavano alla pensione, politici cha avevano molto tempo libero per la loro attività extra scolastica, mamme che dovevano tornare a casa, professori di bassa qualità che solevano lamentarsi di stipendi e della pessima vita che conducevano (anche davanti a classi come quelle che ha frequentato il sottoscritto di estrazione operaia o contadina al 90%). Questi personaggi hanno squalificato la scuola, ed il lavoro di qualità che un fetta consistente di docenti faceva e continua a fare, nel silenzio generale anche di chi il proprio lavoro lo faceva egregiamente.
Allora se si vuole ripartire occorre che le migliori risorse si impegnino, soprattutto, formulando proposte e non respingendo tutti i cambiamenti. Carissima Annacarla le tue osservazioni mi sembra che invece siano dirette a mantenere lo status quo ante nella convinzione che ogni cambiamento sia negativo.
Premiare i migliori è sbagliato socialmente e diseducativo per i discenti?
Indossare un grembiule che nasconde gli abiti firmati e appiattisce le differenze sociali per qualche ora è uno scandalo?
Il 5 in condotta, per piccoli bulli che avranno sempre e comunque il sostegno delle famiglie, che porta alla bocciatura non potrebbe essere un incoraggiamento ad un comportamento più "educato"?

Molte delle proposte dell'attuale ministro non sono condivisibili e dobbiamo contrastarle, tuttavia quanto vi è di buono deve essere valorizzato. Come ha già detto vorrei sentire parlare la parte migliore del mondo della scuola e vorrei ascoltarne le proposte per poterle sottoscrivere e sostenere.
Sugli altri punti concordo con te... ma non basta purtroppo sarò rimandato.

Grazie dell'ospitalità.

Antonio

Barbér Pompeo ha detto...

Ho anch'io la sensazione che sia proprio una diffusa mancanza di idee a far fare bella figura anche alle idee della Ministra, poche e non sue.
L'Ufficio Marketing ed i Creatori d'Immagine hanno lavorato bene, coprendo anche il lavoro sporco dell'Ufficio Tagli alle Spese.
Credo che ancora dovremo aspettare prima di vedere finalmente rispetto ed interesse sincero e concreto verso i problemi - veri e tanti, concordo - di questa comunità educante.

Annacarla ha detto...

Il questionario non voleva essere una riflessione approfondita sul tema scuola che richiederebbe ben altro spazio e sul quale ognuno ha diritto alla propria opinione.
Certo che lo studio della Costituzione è indispensabile (e moltissimi docenti già lo propongono), ma perchè tagliare ore di insegnamento se si vogliono potenziare le conoscenze?
Il 5 in condotta come deterrente contro il bullismo?E' come credere che la sicurezza nelle città sia garantita da qualche soldato o dalle impronte prese ai bimbi rom.Le sanzioni disciplinari già esistono, la bocciatura pure, ma il disagio ( e la violenza) degli adolescenti resta.
Il grembiule? Niente in contrario, ma l'effettiva parità si conquista garantendo a tutti uguali opportunità di esperienze e formazione.
Non è, la mia, demonizzazione sempre e comunque dell'antico, ma, per favore, non spacciamo i ritocchi all'intonaco con un rifacimento dei muri portanti. Sono misure cosmetiche, atte appunto a migliorare il look, non la sostanza.
La scuola ha bisogno oggi innanzitutto di un Progetto globale che la renda una vera comunità educante e quindi fondamentale nella costruzione di un paese civile e progredito. E poi ha bisogno delle risorse per portare avanti questo progetto.
Non vedo niente di tutto ciò nelle "novità" di questo inizio d'anno(ma neanche di quelli precedenti, a dire il vero). Se però guardo meglio vedo il ghigno del ministro dell'economia, speculare a quello del ministro dell'istruzione, cui somiglia perfino fisicamente, avete notato? (ATTENTI A QUEI DUE!)
Il messaggio è, una volta ancora, la marginalità della scuola rispetto alle priorità della politica. Ma anche, il cambiare tutto perchè tutto resti come prima, di gattopardesca memoria.
P.S.L'ultima trovata è che gli insegnanti che rimarranno disoccupati si riciclino come operatori turistici!L'improvvisazione la chiamano razionalizzazione! Perchè di questo si tratta, in fin dei conti:tagliare, tagliare, tagliare. E pazienza se avremo una scuola sempre più povera.