sabato 12 dicembre 2009

I rifiuti riconsegnati

"Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità."
(da Le città invisibili,Italo Calvino 1972,119)

Ho un’istintiva simpatia per l’anonimo cittadino che nei giorni scorsi ha appeso alla porta della Sezione Comunale di Pontremoli della Federcaccia, presso la Biblioteca, un sacchetto di rifiuti vari raccolti nei boschi, accompagnandolo con un rustico cartello: "Questa immondizia è stata raccolta nei boschi. Tramite la vostra associazione si invitava i raccoglitori e i cacciatori a non lasciare nulla per terra. Un cittadino"
Più che un ammonimento, un appello, una richiesta di attenzione. L’educazione ambientale è materia che necessita di formazione continua. Ci tocca studiare. Anche l’educazione alla raccolta differenziata e porta a porta, che da poco tempo è iniziata in città, è materia difficile. “Vede signora, suo figlio è bravo ed intelligente ma non si applica…” Così parlano di noi cittadini del centro storico. Studiare, dunque. Sperando che serva e non sia tardi. Poiché ancora oggi ho la percezione di partecipare ad un’illusione: quella di chi crede di poter fermare con la schiena un treno in corsa. Mentre i macchinisti a Copenhagen chiacchierano.

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