
Per questo ora desidero ringraziarla.
Perché ci ha mostrato un modo ed uno stile, nella cura della cosa pubblica, che non conoscevamo, pur sospettandone l'esistenza: quello della normalità.
La normalità del rapporto tra cittadini ed istituzione. Così come deve essere, o dovrebbe.
Ci ha ricordato che la normalità della democrazia è anche nei modi in cui entri nell'ufficio del sindaco, mostrando il volto di chi non chiede favori ma desidera discutere di normali diritti, e nei modi in cui il sindaco ti accoglie, non interessato a un possibile favore da elagire e richiedere indietro ad un suddito ma compreso nel suo normale ruolo istituzionale di ascolto, confronto e ricerca di soluzioni ragionevoli.
Non so se il suo stile sarà finalmente capace di rinnovare il rapporto tra i cittadini ed il potere in questa città e di cambiare i cittadini stessi, in meglio. A questo punto è una speranza fondata.
E' stato bello scoprire che siamo gente abbastanza normale, con bisogni normali, governati da persone nomali. E' stato come fare un passo avanti, per un attimo.
La ringrazio ancora per quell'attimo di straordinaria normalità.
Cordialmente.
1 commento:
Gentile bolcabob, il fatto che un ponte porti il mio nome non mi autorizza a propormi esperto in materia. Tuttavia concordo con Lei sui rischi dell'incuria dei fiumi. Come Lei sa,la storia insegna, sempre che l'animo sia disposto ad apprendere. E questa storia è già narrata e la si può trovare in terza pagina di un Apuano d'ottobre.
Posta un commento