I buoni dormono meglio, pensò Cloquet,
ma i cattivi da svegli si divertono di più.
(da: Woody Allen"Effetti collaterali", Bompiani 1981)
Neppure potrei fare a meno di dormire con la finestra aperta in questa notte d'inizio estate. Auto attraversano la mia insonnia, accelerando. Qualcuno corre con rumore di tacchi. Prima che una portiera si chiuda una ragazza strilla "Ero al telefono!"cercando inutilmente di convincere. Pausa. Un motorino è inseguito da un altro, anzi uno scooter. Gente che corre, si sorpassa. Ancora una pausa, in mezzo ai rumori della notte. Ad un molesto scoppio di risa segue l'abbaiare di un cane. Un letto cigola, a tratti ritmicamente. Un improvviso disagio mi fa levare alla ricerca di un libro da leggere d'un fiato. Solo il tempo di godere di un incipit. Subito, un lampo e un botto annunciano i fuochi della notte di San Pietro migrati/fuggiti nella notte di San Giovanni. Notte di sensi conciliati con la vita, il gusto, la musica. Echi inaspettati di un mondo piccolo. Peppone e Don Camillo si fronteggiano con passione, giù a Porta Fiorentina dove mal s'impastano devozione e festa. Troppo poco per darsi pensiero. Mentre ancora non ho scelto con chi stare, il sonno sceglie di stare con me.
1 commento:
Non ho aprezzato Woody Allen (forse per istintiva diffidenza per ciò che tutti applaudono)fino a "Match Point".
La storia di un "delitto senza castigo", in cui la sorte, l'inafferrabile, è complice dell'assassino. Dobbiamo dimenticarci che i buoni vengono premiati e i cattivi vanno all'inferno (anche perchè lo troverebbero meno noioso e starebbero più a loro agio). Da che parte stare è comunque una scelta obbligata, altrimenti c'è l'ignavia; Dante aveva già intuito tutto questo.
Ascoltare e fare crescere le nostre parti buone, piuttosto che cedere ai nostri istinti distruttivi ed egoisti, lottare per una società giusta, non è sempre divertente: è il modo per stare bene con se stessi sempre.
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