" Riders on the storm
There's a killer on the road
His brain is squirmin' like a toad
Take a long holiday
Let your children play"
There's a killer on the road
His brain is squirmin' like a toad
Take a long holiday
Let your children play"
(Riders on the storm; Doors)
Da una mail inviata alla Municipale di Pontremoli:
"Salve, buon giorno e buon lavoro,sono Leonardo Tongiani, un 25enne di Carrara, appassionato di mototurismo. Domenica 29/06/08, salendo da Pontremoli, in direzione del Passo della Cisa, ho notato per terra, alcune centinaia di metri prima di "Montelungo Superiore" delle chiazze nere, poste al centro della corsia di destra, dientro a curve cieche. Il fatto che non ci fossero segni di scie o di perdita di alcun tipo, e il fatto che la direzione fosse quella orientata verso il paese, mi ha fatto pensare (e come me la pensano in molti) che la nafta (questo era l'odore della chiazza nera), sia stata gettata intenzionalmente da qualche abitante per far cadere le moto troppo veloci, prima di arrivare in paese. A Carrara abitavo su una strada in cui si verificavano spesso delle perdite di gasolio da parte dei camion, e quelle chiazze non assomigliavano affatto a quelle che ho visto domenica scorsa a Montelungo Superiore. Con questa mio messaggio di posta, vorrei segnalarvi l'ipotesi che sia stato commesso un atto criminale, volto a creare nocumento a chiunque passasse per quella strada, nella stessa misura in cui alcuni contadini sono soliti tendere corde ad altezza uomo per disarcionare i guidatori di moto in fuoristrada, o come nell'assassinio dello scorso anno, dove un ingegnere padre di famiglia fu sgozzato dal filo spinato teso da un contadino irritato per il rumore.
Vi invito quindi, nei limiti delle vostre possibilità, ad eliminare quelle due chiazze, ed eventualmente comunicare alla popolazione che una caduta anche a pochi chilometri orari per una moto può essere mortale, se impatta contro un mezzo proveniente dalla corsia opposta. In presenza di nafta, bastano delle gomme troppo vecchie e dure per cadere, indipendentemente dalla velocità e dall'esperienza del guidatore.Vi ringrazio per il vostro tempo,Buon Lavoro, e buona giornata."
Tra gli innumerevoli rischi di questi tempi incerti e confusi c'è quello di vedere i cervelli finire all'ammasso, al punto da rendere verosimile l'esistenza di aspiranti assassini testincassetta acquattati dietro le curve. Così, sono salito alla Cisa. Ho visto le strie oleose, ho visto i cantieri e gli operai nella canicola del pomeriggio, ho visto anche il movimento dei mezzi pesanti. Non ho trovato alcun plausibile motivo per dar credito ai sospetti riferiti nella lettera. Forse la miseria delle nostre contese non è così brutale. E le genti delle nostre montagne non rispondono a codici tribali. Forse le nostre ordinarie paure ci fanno intemperante compagnia. La paura del pilota prima della curva cieca, come la paura del portiere prima del calcio di rigore. O come quella del rigorista. Quale traiettoria, quale direzione, quale via di uscita troveremo? Niente di nuovo. Una curva cieca come metafora della vita. Con la ricerca di un capro espiatorio per ogni ostacolo che la vita ci nasconde.
Buon viaggio a tutti, con lentezza.
2 commenti:
Ho visto ora queste foto: http://accendiilcervello.blogspot.com/2008/07/le-notizie-girano-e-la-gente-folle.html
Eloquenti e inquietanti immagini che fanno rumore e mi costringono alla disillusione, amara e pesante.
L'ipotesi peggiore, assurda e criminale, è davvero plausibile.
Neppure l'esasperazione o la rabbia, per gli smanettoni che gareggiano in moto su per la Cisa, giustificano la perdita del senso del limite e l'esercitarsi in un'etica ferina e scellerata.
La mia opinione su questa cosa la potete trovare sul mio blog (cliccare sul mio nome per arrivarci).
Da uno che sulla Cisa ci va spessissimo.
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