sabato 11 ottobre 2008

Adoratori del dio denaro


Monumentomania

Gesummariasantissima! che c'è?
in Lunigiana è proprio una mania,
un altro monumento. Solo che
è un concentrato di pacchianeria.

Non c'è legge contro il cattivo gusto
genere di consumo è diventato
qualsiasi scalzacan può avere un busto
meglio ancora se è stato condannato.

In epoca di affarismo assai sfrenato
gli adoratori del vitello d'oro
un monumento all'Euro han dedicato;
poi continuano a far gli affari loro:

Certo che in tempo di liberismo insano
serve, eccome, di guida agli esemplari
che voltando gabbana a tutto spiano
con la politica fanno i loro affari.

Monumento al denaro! mica male,
come idea è davvero peregrina,
la mercificazione è universale
poi dopo verrà il furto e la rapina.

Sono l'Euro, piazzato in questo posto
per servire da faro illuminante
all'italiano medio, assai disposto
a scambiar l'ideale col contante.

Ed il prossimo a chi vien dedicato?
c'è aria di totale alienazione,
il piduista, magari incappucciato
senz'altro farebbe un figurone

e il fabbricante d'armi, lo trascuri?
c'è in giro tanta anoressia mentale
quando i giochi diventano più duri
eroe moderno: l'evasore fiscale,

un altro lo piazziamo su in collina
col sorriso stirato da piazzista
pronta a tutto, la docile velina
pur di apparire in video, bene in vista

e perché no, un giorno non lontano
nel mondo dei valori capovolti
il mostro di Firenze, con la mano
saluterà i turisti, un po' sconvolti.

Ed in mezzo a cotanto smarrimento
anche il marmo è riuscito a fare danno,
Signore, ormai c'è questo monumento
perdonali: non san quel che essi fanno
.
di Alessio Pasquali, Settembre 2004
In occasione del monumento all'Euro eretto in una piazza di Pontremoli

Adoriamo la ricchezza, tanto che il donare denaro ai ricchi ed ai banchieri in crisi ci pare giusto, normale, doveroso e pure a noi proficuo. E' questo ciò che oggi accade? Sotto quel monumento in piazza Italia troveremo un giorno un altare?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

volenti o nolenti purtroppo tutti (buoni e cattivi, ricchi e poveri, di destra e di sinistra) hanno messo i propri risparmi nelle banche. e se le banche falliscono, sono dolori per tutti. così gira il mondo (sic!).

Barbér Pompeo ha detto...

Le banche, a me pare, non vivono solo dei nostri risparmi ma anche della nostra connivenza. La disponibilità a donare, senza battito di ciglia, milletrecento miliardi alle banche non è segno inequivoco di un grande, profondo, ineliminabile e complice consenso ai meccanismi economici della speculazione finanziaria?
Temo che da questa crisi qualcuno uscirà più ricco, tanti usciranno più poveri, nessuno uscirà cambiato.

Unknown ha detto...

Intanto i poveri di risparmi non ne hanno,
se no non sarebbero poveri...
E comunque sembra che anche con l'aiuto di stato la crisi non si supererà.
Noi siamo più spettatori ininfluenti che "conniventi",
negli ultimi decenni abbiamo visto assottigliare sempre più il nostro potere,delegato sempre più ai politici"maggiordomi delle banche".

Barbér Pompeo ha detto...

Più che ininfluenti o conniventi, secondo Stefania Rimini (a Report dopodomani sera 21.30)saremmo "gli scoppiati".