sabato 20 dicembre 2008

E adesso, poveruomo?


- Lei crede di poter acquistare tutto?
- Beh, è la legge del mercato.
- Mercato, mercato... e il supplemento per l'anima?
- Quanto?
- Cosa?
- Il supplemento per l'anima: quant'è?
Henri Garcin e Daniel Auteuil, in Il mio miglior amico

Egregio Signor Babbo Natale, mi perdoni. Nonostante la ciclica frequentazione non sono mai stato fra i suoi più affezionati estimatori ed è per questo che l’incipit è poco confidenziale e resto indeciso tra il Tu ed il Lei.
Non so se qui la crisi ci consentirà ancora una volta di trascurare la differenza tra l’essenziale ed il superfluo. Non so dire quanti cercheranno col superfluo di dimenticare l’essenziale mancante. Tanta gente non si sente bene in questa fitta confusione.
Sai meglio di me che i consumi - nostri ma da te promossi - hanno preso una piega che non è rimediabile stirando e reindossando il vestito. La misera figura sarebbe solo rinviata. Ad altri consumi e ad altri stili di vita dovremo appassionarci.
Non so se anche quest’anno porterai di più a chi ha di più, di meno a chi ha di meno mentre a chi ha niente, nulla lascerai.
Vedi poi che anche quest’anno ti abbiamo lasciato aggrappato ai terrazzi pregandoti di lasciare la merce di qua dalla ringhiera senza disturbare. Neppure ci fidiamo del tuo goffo e inquietante camuffamento: resti uno straniero comunque.
Dirai che è la sazietà a farmi sputare e starnutire nel piatto in cui mangio. Forse. O forse è un nuovo e diverso appetito che io ed altri nutriamo.
Sappi inoltre che io sto dalla parte di quanti con fatica cercano di darsi un futuro, facendosi babbi natale di sé stessi. Sono gli stessi che desiderano portare un po’ di musica, cinema, teatro a Pontremoli, alimentando un’idea di cultura dal basso, autofinanziata e libera. Un desiderio privato di ospitalità pure da chi la dovrebbe, per istituto e programma. Non ti preoccupare ora, ce la faranno comunque.
Sappi infine, egregio Babbo, che seppur non troverai un cartello di benvenuto quando passerai da casa mia avrai un bicchier di buon vino e un pò di quel che c’è. Senza malanimo. Poiché anche tu sei un poveruomo.

4 commenti:

Barbér Pompeo ha detto...

Una buona notizia: riporto la mail di Franco sulla soluzione delle difficoltà relative allo spettacolo teatrale "autoprodotto". Pompeo

Ciao a tutti
Dopo un paio di giorni movimentati, ieri mattina siamo stati convocati in comune. Il "malinteso" è stato risolto e se riusciamo ad avere un'altra data dalla compagnia teatrale, avremo anche l'autorizzazione del comune per il Teatro della Rosa. Nei prossimi giorni, parlerò con la compagnia teatrale e presenterò la domanda al comune. Con un po' di attenzione, si poteva evitare tutta la "polemica" e disagio, ma comunque apprezzo la disponibilità da parte del comune dimostrata per risolvere il problema. Quindi, se non succede altro, "Didone e Enea" si farà. Per la data, vi farò sapere qualcosa appena possibile. Sono molto contento, perché insieme, non siamo poi così "invisibili". A presto
Franco

Anonimo ha detto...

gran bella foto.

Anonimo ha detto...

Caro Pompeo,
vorrei scrivere solo una nota veloce.
Le iniziative che partono “dal basso”, libere e appassionate, sono certamente estremamente interessanti e a Pontremoli tentano di riempire un vuoto che da tempo ci sta ingoiando.
Ma farei attenzione: non tutto quello che parte “dall’alto” è sinonimo di interesse personale e strumentalizzazione e forse, a ben guardare, non tutto quello che parte “dal basso” è privo di interessi personali e politici.
A fare i puristi ad ogni costo si rischia di imborghesirsi e di isolarsi più velocemente e di divenire degli (spero inconsci) strumenti politici nelle mani di “altri”.
E poi cos’è che contraddistingue le iniziative che partono “dal basso”? Tutti i membri delle altre associazioni che da sempre impiegano il proprio tempo, il proprio denaro, le proprie energie, magari sbattendosi per ottenere 100 Euro di contributo pubblico o da una fondazione, cosa cadono, dall’alto? Sono forse marziani? …o finanziati direttamente dal FMI o dalla CEE? Perché poi tutte queste persone che organizzano lodevoli iniziative “dal basso” non partecipano assiduamente al resto della vita sociale ed associazionistica locale? Beh, forse perché le “altre” iniziative non vengono ritenute intellettualmente stimolanti o “libere” da secondi fini…....sinceramente non capisco, o forse non ho voglia di entrare a fondo in queste polemiche insensate.

Anonimo ha detto...

Sostanzialmente d'accordo con l'anonimo, aggiungo una considerazione: forse non sarà che non c'è nessun alto e basso, ma solo il gusto delle persone? Almeno per ciò che riguarda la cultura, l'arte, la musica, possiamo ancora permetterci la libertà di scegliere ciò che ad altri non piace, di proporre ciò che ad altri non interessa, di gustare ciò che non incuriosisce i più? e viceversa, possiamo ancora pemetterci di non partecipare ad un evento culturale solo e semplicemente perchè non è di nostro interesse e gusto?
Oppure ormai nemmeno questo ci è concesso? Oppure necessariamente, se non ci interessa una certa proposta culturale, dobbiamo essere necessariamente etichettati come avversari politici ed ideologici? A forza di attaccarci addosso etichette rischiamo di rimanere soffocati!
Impariamo piuttosto a rispettare,nella diversità dei gusti, delle sensibilità e (!!!) dei soggetti ispiratori chiunque fa cultura, perchè ne abbiamo estremamente bisogno!