Ho ancora sul comodino questo "Al vento del nord" di Laura Seghettini. Un libro che appassiona, tant'è che ho aperto la bottega in ritardo, stamani, per poterlo terminare. Una storia di vita partigiana che questa città ha ignorato a lungo. Una storia nella quale rivedo la mia storia.
Non è mia intenzione commentare il suo racconto bensì le tre prefazioni che lo precedono e le due postfazioni che lo concludono. Sì, proprio così. Ben sette persone entrano nel suo libro con commenti, precisazioni, celebrazioni, interpretazioni, particolari di contesto, note a volte utili a volte ripetitive e lampi di retorica che stridono con il sobrio e piano racconto di Laura. A me è parsa un'invasione di campo, un pesante cappello, un tentativo di avvolgere il suo racconto quasi ad incartarlo. Pensando di darle calore, in un eccesso di custodia, le hanno posto sulle spalle non uno scialle ma un fardello.
Laura è persona garbata ed il suo vento la porta a volare su cieli più alti.
Noi a volte non riusciamo proprio a staccarci da terra, nella quotidiana ricerca di quel soffio di vento. E non possiamo neppure sperare che un libro ci insegni a volare, perché ci tocca di scoprirlo da soli, per prove ed errori.
sabato 28 ottobre 2006
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1 commento:
Caro Pompeo, ecco la storia come la riassume Maurizio Chierici:
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Lettere&op=esteso&id=1935
ciao
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