Hanno fatto festa, per Santa Cecilia. Ma soprattutto hanno fatto sentire in festa noi, che non siamo in grado di distinguere ‘n corn da ‘n viulin e che facciamo arrivare dal mare nubi nere appena proviamo solo a fischiettare un motivetto qualsiasi.
Loro sono La Banda, o La Musica, come affettuosamente vengono chiamati in paese. Cioè quell’insieme di persone, di generazioni diverse, che convivono amabilmente all’interno di un sodalizio conosciuto per la sua bravura ben oltre i ristretti confini del pontremolese.
I ragazzi – anche se molti non si ritengono più tali, a noi piace chiamarli tutti così – che Riccardo Madoni dirige da ormai 15 anni sono la punta di diamante, il biglietto da visita, l’eccezione di un borgo oramai da tempo in crisi di identità e di creatività.
Ci scalda il cuore sentirli suonare in “alta uniforme” sul palco del 2 luglio o camminando per le vie la mattina del 25 aprile, ma anche quando l’eleganza l’ufficialità lascia spazio all’allegria del martedì grasso o della Vigilia di Natale.
La Musica è patrimonio del nostro paese da un secolo e passa. Nonostante il tempo che corre e l’emigrazione che si porta via i fiati più robusti, vedere la Banda sempre al completo, con tanti giovanissimi pronti a rimpiazzare chi per un motivo o l’altro non può più essere presente ci da anche quel senso di speranza, di continuità che serve di tanto in tanto a rassicurarci sul futuro di Pontremoli e dei pontremolesi, una comunità abitualmente incline a dividersi e a polemizzare irrimediabilmente su tutto. Ebbene, in questo contesto una sinfonia di Beethoven o una marcetta come Puntremal di Abele Tozzi riescono nell’impresa titanica di mettere d’accordo subito tutti. Merito della musica, certo, ma anche di chi la produce gratuitamente e qualche volta rimettendoci del proprio.
Corre voce in bottega che la Banda – per l’ennesima volta – stia nuovamente cercando casa. L’accogliente sede del Leone XIII cambia destinazione d’uso. Che le casse comunali non siano in grado di sobbarcarsi l’affitto non è certo una novità… Vorremmo tanto leggere una mattina sull’Apuano che la Banda ha finalmente una sede, e che quella sarà per davvero la sede definitiva: un luogo accogliente dove esercitare i talenti dei bandisti e dove insegnare la nobile arte della musica a tanti bambini affascinati dall’idea di generare suoni che incantano. Una sede vera dopo anni di transumanze da un salone ad un altro, come randagi errabondi tra il disinteresse di chi aveva cose ben diverse a cui pensare.
Nell’attesa di leggere la notizia di una sede vera per i nostri musicisti, la nostra Bottega sentitamente ringrazia la Musica Cittadina.
(by Ottavio)
Loro sono La Banda, o La Musica, come affettuosamente vengono chiamati in paese. Cioè quell’insieme di persone, di generazioni diverse, che convivono amabilmente all’interno di un sodalizio conosciuto per la sua bravura ben oltre i ristretti confini del pontremolese.
I ragazzi – anche se molti non si ritengono più tali, a noi piace chiamarli tutti così – che Riccardo Madoni dirige da ormai 15 anni sono la punta di diamante, il biglietto da visita, l’eccezione di un borgo oramai da tempo in crisi di identità e di creatività.
Ci scalda il cuore sentirli suonare in “alta uniforme” sul palco del 2 luglio o camminando per le vie la mattina del 25 aprile, ma anche quando l’eleganza l’ufficialità lascia spazio all’allegria del martedì grasso o della Vigilia di Natale.
La Musica è patrimonio del nostro paese da un secolo e passa. Nonostante il tempo che corre e l’emigrazione che si porta via i fiati più robusti, vedere la Banda sempre al completo, con tanti giovanissimi pronti a rimpiazzare chi per un motivo o l’altro non può più essere presente ci da anche quel senso di speranza, di continuità che serve di tanto in tanto a rassicurarci sul futuro di Pontremoli e dei pontremolesi, una comunità abitualmente incline a dividersi e a polemizzare irrimediabilmente su tutto. Ebbene, in questo contesto una sinfonia di Beethoven o una marcetta come Puntremal di Abele Tozzi riescono nell’impresa titanica di mettere d’accordo subito tutti. Merito della musica, certo, ma anche di chi la produce gratuitamente e qualche volta rimettendoci del proprio.
Corre voce in bottega che la Banda – per l’ennesima volta – stia nuovamente cercando casa. L’accogliente sede del Leone XIII cambia destinazione d’uso. Che le casse comunali non siano in grado di sobbarcarsi l’affitto non è certo una novità… Vorremmo tanto leggere una mattina sull’Apuano che la Banda ha finalmente una sede, e che quella sarà per davvero la sede definitiva: un luogo accogliente dove esercitare i talenti dei bandisti e dove insegnare la nobile arte della musica a tanti bambini affascinati dall’idea di generare suoni che incantano. Una sede vera dopo anni di transumanze da un salone ad un altro, come randagi errabondi tra il disinteresse di chi aveva cose ben diverse a cui pensare.
Nell’attesa di leggere la notizia di una sede vera per i nostri musicisti, la nostra Bottega sentitamente ringrazia la Musica Cittadina.
(by Ottavio)
foto Mmsicacittadina.it, 2 luglio2007
2 commenti:
ringrazio a nome della Musica Cittadina per le parole che, come sempre, non sono fiati di trombe ma sentite esternazioni che tra le righe descrivono la realtà così com'è e non come "sarebbe se". il nostro sodalizio è una promessa e la Banda non vuole rinunciarvi perchè la musica non vuole rinunciarvi....così come una rosa può nascere anche dal fango....
il Segretario
Rigraziando per le belle parole, la Musica Cittadina Pontremoli, comunica di aver citato il suo intervento sul proprio sito:
www.musicacittadina.it
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